domenica 3 febbraio 2013

L'India del nord è una miniera di...carbone!


Bikaner: esempio di mucca su strada trafficata
Se qualcuno mi chiedesse di dare una definizione dell'India del nord, direi che è una miniera di carbone. Infatti, dopo qualche ora trascorsa a Delhi, Jaipur, Varanasi o Calcutta, passarsi un fazzoletto sul volto o soffiarsi il naso, potrebbe essere un'esperienza morbosamente disgustosa, simile ad una trasmissione della Ventura, della D'Urso o della de Filippi, che più fanno rivoltare lo stomaco e più gente le guarda, rimbambendosi! Il nero sul fazzoletto fa credere di aver lavorato in una miniera di carbone senza essersene accorti, magari sotto effetto di stupefacenti oppure sotto ipnosi ad opera di un Samana o di un Sadhu, ipotesi non troppo remote da queste parti.

Delhi-dettaglio della città vecchia
Anzi, gli operai dell’ILVA e della Carbosulcis, anzichè preoccuparsi, potrebbero spostarsi da queste parti  per garantirsi una migliore “qualità di vita” di quando avevano un lavoro, e senza lavorare più. Infatti, avrebbero la stessa sensazione di respiro gravoso e polmoni avvelenati ma ci guadagnerebbero in dignità, dato che in India vivere alla giornata è un esercizio virtuoso, le differenze sociali sono ridottissime e morire di stenti o malattie non è patologico bensì fisiologico.


Delhi: proteste all'India Gate
Dunque, l'esperienza in miniera mi ha riservato tanti momenti particolari e scoperte sbalorditive fin dal primo giorno di viaggio. Appena arrivato in una Delhi semi paralizzata e sconvolta dallo stupro di una ragazza che sarebbe morta alcuni giorni dopo,mentre vagavo intorno al perimetro del lago sacro di un tempio sikh mangiando obbligatoriamente una pappetta dolce servita nelle mani rigorosamente sporche,


Delhi: Bangla Saheb alcuni secondi prima del tentanto furto
ho ricevuto il saluto ufficiale delle autorità del luogo: stavo per subire il primo furto in presa diretta di matrice indiana. Per fortuna ho capito tutto per tempo e ho avuto modo di sfoderare la mia arma di auto-difesa: un pupazzetto della Santanchè, non a caso di silicone, che barrisce appena la spettini. Quindi il poveraccio, dopo esser scappato più in fretta di Corona ed esser stato scoperto a indossare una maschera di Fini per legittima difesa, è stato accompagnato in un ospedale psichiatrico dal quale non uscirà più.


Mandawa: Cortile interno di un Haveli
Lasciata Delhi senza rimpianti, dopo un pomeriggio speso nell'accattivante formicaio labirintico della città vecchia e una notte glaciale in un ostello ubicato nel bazar principale, mi sono diretto alla volta del coloratissimo Rajasthan. Innanzitutto son passato da Mandawa e Bikaner, due tappe sulla celeberrima via della seta, popolate dagli haveli, cioè i palazzi antichi piacevolmente decorati dei commercianti della seta.

Bikaner: trova l'intruso
In queste città ho scoperto un collaudatissimo sistema di "commercio turistico", un meccanismo ingegnoso di creazione di lavoro connessa ad un offerta turistica alternativa. In pratica, il turista di turno, una volta identificato da una rete di nullafacenti professionisti, viene segnalato all'adescatore più vicino che, immediatamente, tenta l'approccio. Se il tentativo non va a buon fine, carpita la nazionalità, il turista sarà raggiunto tempestivamente da un indiano che parla la sua lingua. A quel punto, dopo una serie di acrobazie senza fine e limiti all'immaginazione, riescono a familiarizzare con il "cliente"  accompagnandolo in lungo e in largo nei meandri della città. Una volta esaurita la curiosità del cliente, averlo piacevolmente intrattenuto e approfondito i suoi gusti, l'adescatore lo accompagnerà presso il negozio che ritiene congeniale, ovviamente di qualche suo amico. Alla fine della fiera, risulterà impossibile non comprare qualcosa, se non altro per ricambiare il servizio di guida e intrattenimento gentilmente e abilmente offerto dall'adescatore.


Io, pur sapendo che in India nessuno fa niente per niente e tutto ha un prezzo, soprattutto se sei un turista e per di più occidentale, ho sempre colto le occasioni di incontro con atteggiamento positivo e proattivo, almeno in questa prima fase del viaggio. Così ho incontrato tanti personaggi, pittoreschi o picareschi, fedifraghi o improbi, sempre e comunque tutti condannati a recitare il proprio copione, impartito dalla cruda miseria di questo circo efferato.

Mandawa: comparse a pagamento post-scatto

Bikaner:  raro esempio di fenomeno da baraccone per necessità
Tra i tanti figuri e figuranti, è stato di particolare sollievo scovare, fatalmente, i primi due cordiali e cortesi intrattenitori senza secondi fini, che guadagnano la vita guidando rickshaw: i più belli e genuini, guarda caso, sono sempre tra quelli più umili e socialmente deboli che, nonostante tutto, accettano qualunque cosa tranne contrattare, barattare, svalutare i propri principi, quindi negare se stessi.



Bikaner: intrattenitori senza secondi fini

Perchè se è vero che non siamo tutti uguali ma abbiamo pari dignità, questo inestimabile e inalienabile valore umano che ci accomuna bisogna preservarlo e alimentarlo di giorno in giorno, altrimenti continueremo sempre a fare passi indietro. Chissà, magari fra un po' anzichè nel circo ci ritroviamo allo zoo.

CONTINUA...

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