giovedì 20 dicembre 2012

Buon Natale!


Cari amici, vi scrivo per l'ultima volta in questo 2012. Fra poche ore lascerò Chennai alla volta di Nuova Delhi per intraprendere un lungo viaggio in solitaria, zaino in spalla, che mi porterà fino a Calcutta; o almeno, così si spera. Percorrerò -incrociate le dita per me- 2600 Km in treno, toccando sette tappe di quattro stati diversi del nord e, non ho ben capito, se invece ne attraverserò cinque o sei di stati, ma a questo punto cambia poco. 

L'Idea di fondo del mio itinerario è quella di visitare i luoghi principali e i popoli che circondano il fiume Indo, da cui prese vita la civiltà indiana, e la divinità del (fiume) Gange, che tanto significa per gli induisti, per osservare e prendere parte, in qualche modo, alla loro quotidianità. Non ho la minima idea di cosa mi riserverà questa esperienza ma, in ogni caso, spero di potervi rendere partecipi presto.

Ne approfitto per salutarvi tutti affettuosamente, ricambiando l'affetto che mi avete dimostrato seguendo ed apprezzando il mio diario sui generis, per augurarvi un felice e rigenerante Natale e, soprattutto, un nuovo anno migliore di quello che stiamo lasciando.

Vi lascio con un brano a me caro, estratto dal Siddartha di Hesse, che vuole essere un regalo natalizio simbolico se non un vero e proprio augurio sincero. A presto! 


"A volte percepiva, nella profondità dell'anima, una voce lieve, spirante, che piano lo ammoniva, piano si lamentava, così piano ch'egli appena se ne accorgeva. Allora si rendeva conto per un momento che viveva una strana vita, che faceva cose ch'erano un mero gioco, che certamente era lieto e talvolta provava gioia, ma che tuttavia la vita vera e propria gli scorreva accanto senza toccarlo. Come un giocoliere con i suoi arnesi, così egli giocava coi propri affari e con gli uomini che lo circondavano, li osservava, si pigliava spasso di loro: ma col cuore, con la fonte dell'essere suo, egli non era presente a queste cose. E qualche volta rabbrividì a simili pensieri, e si augurò che anche a lui fosse dato di partecipare con la passione di tutto il suo cuore a questo puerile travaglio quotidiano, di vivere realmente, di agire realmente e di godere e di esistere realmente, e non solo star lì come uno spettatore." 

Nessun commento:

Posta un commento